Il viaggio: etimologia e significato
La parola VIAGGIO viene dal latino « Viaticus » per significare « mettersi in cammino ». Il viaggio è l'azione, ma anche una metafora. Nell'immaginario collettivo la vita viene spesso (si può anche dire sempre) considerata come un cammino più o meno lungo che inizia con la nascita e finisce con la morte.
Le forme del viaggio
Il viaggio può avvenire per terra, per mare o nel cielo, ma soprattutto con la fantasia ; perciò la letteratura cosiddetta « di viaggio » è così ampia. Viaggiare può apparire come un percorso di crescita che ognuno vive in maniera differente secondo le epoche.
Il viaggio attraverso le epoche storiche
Nell'Antichità
Il viaggiatore è un eroe capace di affrontare situazioni di ogni tipo, anche soprannaturali.
Nel Medioevo
Viaggiare diventa un atto religioso, un pellegrinaggio per affermare la conoscenza di sé e per raggiungere una perfezione morale.
Durante il periodo rinascimentale
Il viaggio diventa l'occasione di scoprire nuove terre e nuove culture e di interrogarsi sulla natura umana.
Concezione moderna
Questa concezione del viaggio coincide con quella moderna, e si afferma durante i secoli seguenti. Si viaggia per provare emozioni, divertirsi, per scoprire paesaggi e civiltà diverse.
I sentimenti universali del viaggio
Qualunque sia il motivo che spinge l'uomo a spostarsi da un posto all'altro, i sentimenti individuali di chi viaggia diventano sentimenti collettivi: il dolore del distacco, la nostalgia, la voglia di ritornare, l'incontro con "l'altro", la scoperta e l'affermazione della propria identità, il superamento dei propri limiti.
Il viaggio oggi
Oggi viaggiare è diventato un sinonimo di turismo, di vacanza, un periodo durante il quale si riposa e si diverte.